Nata a fine Ottocento, negli Stati Uniti d’America, grazie al medico chirurgo Andrew Taylor Still, l'osteopatia (altresì definita “medicina osteopatica”) offre un sistema di valutazione, trattamento e gestione incentrato sul paziente, applicabile ad un ampio spettro di condizioni mediche, come testimoniato dalle più recenti pubblicazioni scientifiche.
Basandosi sul contatto manuale nella fase di valutazione e trattamento, nel rispetto della relazione tra corpo, mente e spirito in condizioni di salute e malattia, l’osteopata focalizza il suo intervento sull’integrità strutturale e funzionale dell’organismo, permettendogli di manifestare il proprio potenziale correttivo, senza applicare una forza cieca venuta dall’esterno.[¹]
La filosofia osteopatica sottolinea, dunque, i seguenti principi:[²]
Sebbene le tecniche manuali siano impiegate da vari professionisti di terapia manipolativa, l’unicità delle modalità di integrazione del trattamento manipolativo osteopatico (TMO) rispetto alla gestione del paziente, così come la durata, frequenza e scelta delle stesse, rappresentano dei caratteri distintivi dell’osteopatia. [³]
BIBLIOGRAFIA